Luna Piena in Capricorno Luglio 2025

Risvegliarsi dalla narcolessia spirituale e vivere con verità

Risveglio radicale: quando la spiritualità incontra la vita reale

C’è un momento, durante ogni mese lunare, in cui tutto si ferma.
Non in superficie, non nelle attività visibili — ma dentro. Davvero dentro.
È quel momento in cui la Luna si mostra in tutta la sua pienezza, rotonda, limpida, inscalfibile, e ci costringe a vedere.

La Luna piena è uno specchio.
Uno specchio interiore che riflette le nostre verità più silenziose, quelle che teniamo nascoste sotto i tappeti della spiritualità da copertina, quelle che fingiamo di non vedere mentre “lavoriamo su di noi”.

Il 10 luglio 2025 la Luna si compie nel segno del Capricorno.
Un segno di terra. Di disciplina. Di radicamento. Di struttura.
È il guardiano del tempo e della responsabilità.
Ed è anche il segno che ci ricorda che la spiritualità vera non è fuga, ma incarnazione.

Questa Luna non viene a farci fluttuare.
Non ci propone la solita “energia magica” da respirare passivamente.
Non ci culla. Non ci solleva.
Al contrario, ci pianta a terra, con tutta la forza della gravità cosmica, e ci chiede:

“Sei dove dici di essere?
Sei chi pensi di essere?
O ti stai nascondendo dietro un’identità spirituale che ti impedisce di vivere davvero?”

Il Capricorno: maestro di radicamento, custode del tempo

Il Capricorno non è il segno della leggerezza.
È la vetta che si raggiunge solo camminando. È la pazienza di chi semina sapendo che i frutti matureranno molto dopo. È la forza che nasce non dalla motivazione momentanea, ma dalla visione a lungo termine.
E sotto questa Luna, tutto ciò che è costruito sul vuoto rischia di crollare.

Se nella tua vita ci sono relazioni, progetti, scelte o percorsi che non nascono da un’intenzione chiara, che non rispettano la tua dignità, che non ti rappresentano più… sentirai tutto questo come un nodo nello stomaco.
Una tensione.
Un fastidio sottile che cresce.

Il Capricorno è governato da Saturno, il pianeta che ci rende adulti.
E questa Luna ci mette di fronte alle nostre responsabilità spirituali.
Non ci chiede solo cosa sentiamo, ma cosa facciamo. NELLA VITA REALE.
Non ci chiede se crediamo nell’amore, ma se lo pratichiamo nel quotidiano.
Non ci chiede se visualizziamo la nostra missione animica, ma se siamo disposti a viverla anche quando è scomoda.

Spiritualità autentica o narcolessia dell’anima?

In questo tempo in cui la spiritualità è ovunque, viene professata da chiunque, in qualsiasi becero modo, è più facile che mai cadere in un paradosso silenzioso ma pericoloso: la narcolessia spirituale.

È quella condizione in cui ci raccontiamo di essere svegli, ma stiamo solo dormendo meglio.


In cui sembriamo illuminati, ma in realtà abbiamo solo imparato un vocabolario sacro.
In cui parliamo d’amore, luce, vibrazioni, guarigione, sfere di luce… ma ci rifiutiamo di affrontare i conflitti sentimentali e familiari, di porre limiti, di guardare in faccia le nostre paure.
Ci chiudiamo nel silenzio “per non abbassare le vibrazioni”.
Evitiamo il corpo, i soldi, la rabbia, perché sono troppo “densi”.
Sacralizziamo ogni cosa, e nel farlo, ci scolleghiamo dalla vita vera.

Eppure, non c’è nulla di più spirituale della verità.

La verità di chi siamo quando nessuno ci guarda.
La verità dei nostri desideri più carnali.
La verità dei nostri bisogni.
La verità del nostro “no”.
La verità che non ha bisogno di essere spiegata, né giustificata. Solo ascoltata.

La Luna piena in Capricorno ci porta qui.
Nel cuore del reale.
Nella carne della nostra esistenza.
Nel punto in cui il sacro non è più separato dal quotidiano, ma lo attraversa.


Vita quotidiana e spiritualità non sono due mondi

La grande illusione dell’epoca moderna è che la spiritualità sia qualcosa “in più”.
Un cammino, una via, un’esperienza che facciamo “quando abbiamo tempo” o (molto peggio) "quando sarà il momento giusto".
La trattiamo come un rifugio — a volte come un salotto — e dimentichiamo che, nella sua essenza più profonda, la spiritualità è vita incarnata.

Essere spirituali non significa meditare dieci ore al giorno o conoscere tutti i significati degli animali di potere.

Significa vivere in connessione con se stessi, in ogni gesto.
Anche in quelli piccoli.
Anche nel fare la spesa, litigare con qualcuno, scrivere una mail difficile, scegliere un prezzo giusto per il proprio lavoro, dire “questa relazione non fa più per me”.
Significa smettere di usare il “divino” come filtro per evitare di sentire.
Significa sentire davvero. Anche il dolore. Anche la rabbia. Anche la vergogna.

La spiritualità che rifiuta il corpo, le relazioni, la materia, il tempo, il conflitto, è una spiritualità incompleta.
Una spiritualità che ci tiene buoni, ma non ci rende liberi.

Ed è anche molto arrogante.


Questa Luna ci sveglia. Ci sgrida. Ci libera.

Non vuole compiacerci. Non viene a dirci che siamo perfetti così come siamo.
Ci guarda negli occhi e ci chiede:
“Cosa stai costruendo con la tua vita?”

Non in senso astratto. Ma qui. Ora.
Con le tue mani. Con le tue scelte. Con il tuo tempo. Con il tuo coraggio.

Ci chiede di smettere di vivere a compartimenti stagni: spiritualità da una parte, lavoro dall’altra. Amore da una parte, missione dall’altra.
Ci spinge a un’unificazione interiore radicale.
E non si accontenta di meno.

Vuole vedere se la nostra pratica è reale.
Vuole vedere se siamo disposti a fare ciò che serve, anche se è scomodo.
Vuole vedere se abbiamo il coraggio di dire:
“Sì, voglio essere luce. Ma anche radice. Voglio ascendere, ma senza perdere l’equilibrio.”

E ci ricorda che ogni ascesa che non parte dalla terra… è pura illusione.


In conclusione: scegli la verità. Sempre.

Questa Luna è una porta.
E come ogni porta, possiamo scegliere se attraversarla o restare fermi.
Possiamo scegliere se continuare a vivere una spiritualità che ci fa sentire “elevati”, ma vuoti… o iniziare a costruire una vita che sia sacra anche nelle sue imperfezioni.

Non serve essere perfetti.
Serve essere presenti.
Autentici.
Radicati.
Responsabili.

Serve svegliarci dal sonno dolce della luce finta e tornare a vivere una spiritualità che non separa, ma unisce.
Che non crea fuga, ma presenza.
Che non compiace, ma libera.

La Luna piena in Capricorno ci guarda.
E ci dice:
“Ora tocca a te.
Non cercarmi nel cielo.
Cercami nel modo in cui scegli di vivere domani mattina.”


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Alla tua Luce

Elena

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