Ogni bambino ha il suo stile di apprendimento: lasciamolo libero!

No ai sacchi vuoti da riempire!

Te ne sarai sicuramente accorta: i bambini di oggi sembrano più “intelligenti” di quelli del passato. I piccoli possiedono una loro saggezza profonda che spesso noi adulti non vediamo, o addirittura sminuiamo.

Eppure se i nostri figli potessero seguire questa loro saggezza intrinseca sarebbero molto facilitati, anche negli apprendimenti curricolari: vedrebbero (più chiaramente di noi!) il presente e il futuro, e la loro evoluzione avverrebbe a un ritmo più rapido e complesso della nostra.

È per questo che molte delle tecniche di apprendimento nella scuola di oggi non funzionano!

O meglio, non funzionano per molti bambini.

Quello che serve è rafforzare ciò che i bambini già sanno intuitivamente: tantissimi di loro (e molti con difficoltà di apprendimento) disimparano ciò che già conoscono perché le loro abilità nel sistema scolastico italiano spesso non vengono riconosciute.

Se anche il tuo bambino ha qualche problema nell’apprendere “classicamente”, sappi che dispone già di un ottimo bagaglio che può aiutarlo. Sai qual è?

Beh, tieniti forte: l’immaginazione.

Immagina cosa proveresti se fossi seduto vicino a una cascata e sentissi le goccioline che schizzano sul tuo viso e il sole caldo che ti scalda le braccia. Ascolta il suono fragoroso dell’acqua che cade e bagna le rocce umide.

Questa è l’immaginazione.

Quali sono i vantaggi dell’usare consapevolmente l’immaginazione?  

  • rafforza la capacità di concentrazione;

  • aumenta la capacità di memoria;

  • migliora il rendimento scolastico;

  • migliora le prestazioni sportive;

  • riduce lo stress;

  • prepara all’azione.

I bambini pensano per immagini e imparano a conoscere il mondo usando tutti i loro sensi. Tuttavia, se non rafforzata, potrebbero perdere questa capacità naturale di apprendere con le proprie immagini sensoriali!

Così com’è strutturata oggi, la scuola italiana non lo consente: tutto è lasciato all’inventiva, alla buona volontà, alla lungimiranza degli insegnanti. Chi tra loro l’ha provata non ne ha più tralasciato l’applicazione in classe.

Le due informazioni che devi avere

Sono due le informazioni basilari, i concetti fondamentali che genitori e insegnanti dovrebbero sapere sull’immaginazione, sul cervello e sull’apprendimento:

1- Si impara di più (e meglio) quando si è rilassati

Le informazioni sono più accessibili quando le onde cerebrali seguono un ritmo più lento. Bene, e come si fa? La concentrazione sul respiro e il rilassamento del tono muscolare, ad esempio, rallentano il ritmo delle nostre onde cerebrali. Albert Einstein scoprì la Teoria della relatività proprio così: era rilassato, stava osservando i raggi del sole che gli filtravano attraverso le ciglia e… si chiese che effetto avrebbe fatto essere trasportati da un raggio solare. Ci pensò, rimase a osservare questa immagine ed ebbe all’improvviso l’esatta intuizione di ciò che sarebbe accaduto.

2- L’apprendimento ha luogo in tutto il cervello

Recenti ricerche hanno dimostrato che il cervello è diviso in due metà, emisfero destro ed emisfero sinistro. Ogni metà è più adatta a un certo tipo di informazione, la preferisce, la elabora meglio. È come se gli emisferi si fossero messi d’accordo per coordinare le varie attività. Dobbiamo però ricordare che questa divisione non è statica e che l’apprendimento richiede il coinvolgimento di tutto il cervello.

Certo è che i bambini con prevalenza dell’emisfero sinistro (che affrontano in modo logico e analitico le informazioni) eccellono nella scuola italiana perché tali caratteristiche sono alla base del nostro sistema scolastico – legato ad attività verbali, scritte e di calcolo, e alla memoria di fatti reali.

Il bambino che “predilige” l’emisfero destro, invece, affronta i problemi in maniera olistica, in modo cioè complessivo e non graduale.

Riassumiamo un po’ insieme, ora.

Non si può dire che queste “qualità” appartengano all’uno o all’altro emisfero in modo universale (assolutamente no!), piuttosto, è la scuola italiana che ha privilegiato solo un tipo di apprendimento: sequenziale, verbale, lineare e orientato ai fatti.

I bambini che non imparano secondo questo schema potrebbero purtroppo vivere frustrazioni o addirittura insuccessi!

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