Se semini rabbia, raccogli aggressività

La raccolta parte dalla semina, nel bene e nel male!

Capita a tutti di avere reazioni esagerate. Capita a tutti di litigare e possono volare “parole grosse” anche nelle famiglie più unite – figuriamoci al giorno d’oggi, che vede quasi sempre madri e padri in un rapporto di parità d’incombenze. 

Nel turbinio delle incombenze quotidiane – tra una lavatrice da stendere e una spesa da fare – le richieste di un bambino, o una qualsiasi emergenza, possono tranquillamente provocare lo scatto d’ira di un genitore esasperato. Può succedere!

Accade tutto nel giro di un secondo. Pensaci – ti sarà certamente capitato – e visualizzati mentre alzi la voce, sgridi esageratamente tuo figlio e reagisci con troppa forza, finendo per comportarti in modo aggressivo, anche se solo a parole.


Uno studio dell’Oregon State University ha confermato che la rabbia dei genitori rende i bambini a loro volta aggressivi e inclini a presentare reazioni sproporzionate e sopra le righe.

È importante che tu, in qualità di madre o padre, prenda coscienza di questa circolarità: se la tua reazione a un comportamento del figlio (ha rovesciato l’acqua dal bicchiere o ha rotto un giocattolo) è urlare… ti assicuro che il bambino imparerà da te, inizierà a rispondere sullo stesso tono e con modalità simili.

Gli forniresti così un comodo repertorio dal quale attingere, per reagire al tuo urlo.

Per capirci, i bambini sono come la carta assorbente: assimilano in silenzio e mettono in pratica ciò che hanno appreso, personalizzandolo.


Cosa posso fare, però, per evitare di alzare i toni e avere comportamenti aggressivi?

Ti consiglio 4 semplici azioni che possono dare una svolta al tuo momento di nervosismo.

1- Rivolgiti a tuo figlio guardandolo negli occhi. 

Interrompi ciò che stai facendo (la cena, una lavastoviglie, il bucato...) e mettiti alla sua altezza: chinati, guardalo dritto negli occhi e parlagli con tono fermo e deciso ma, ricorda, senza rabbia. Ha bisogno di vedere che prendi posizione ma che, contemporaneamente, gli dai attenzioni.


2- Ascolta per bene le sue richieste.

Dopotutto, potrebbe solo aver bisogno di 5 minuti, tutti per sé, del tuo tempo; in seguito puoi anche dedicarti ad altro, magari puoi continuare a parlargli mentre fai le incombenze domestiche: questo può comunque aiutarlo e rassicurarlo sul fatto che, per lui, sei disposto a mettere da parte ciò che stai facendo. Ricorda che i bambini hanno bisogno di mettere alla prova i genitori!


3- Fai 10 respiri profondi.

Se senti che l’urlo sta “crescendo” dalla pancia ed è pronto per esplodere, non lasciarti prendere dalla cattiva abitudine di esprimere liberamente la tua rabbia: essere genitore vuol dire anche intraprendere un cammino di crescita nel modo in cui esprimi le tue emozioni.

Sappi che non puoi essere del tutto “nature” e senza filtri, con tuo figlio.


4- Ritaglia ogni giorno 10 minuti per te.

Sì, proprio così.

Ti bastano 10 minuti per riconnetterti con te stesso e fare due chiacchiere con un amico, sentire la tua canzone preferita, sfogliare il libro che hai letto alle superiori o, semplicemente, stare sdraiato sul letto a... permetterti di non fare nulla!

Sono consapevole che si tratta di un tempo limitato ma, cercando di ritagliartelo tutti i giorni, riuscirai (finalmente!) a spostare la mente su qualcosa di piacevole.


Coltivare il proprio rapporto di coppia, infine, aiuta moltissimo perché permette al sentimento che lega i partner di diffondersi a macchia d’olio in famiglia, nutrendo profondamente i figli. Ma, come tutti i sentimenti, si modifica nel tempo e ha bisogno di essere rivisitato e aggiornato da parte di entrambi!


Ricordalo sempre e spendi tempo ed energie, per coltivarlo!


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