Punire un bambino non servirà a insegnargli le regole

Meglio non lasciare un vago senso di rivalsa verso il genitore

Le punizioni non funzionano con i bambini: li rendono agitati, aggressivi e lasciano un vago senso di rivalsa verso il genitore.

Da questa breve frase, avrai già capito di cosa parleremo oggi.

Per cercare di spiegarti meglio il tutto, però, partiamo subito da un aneddoto!

Un giorno, quando ero al supermercato, c’era anche una bambina – che avrà avuto sui 4 o 5 anni – a fare la spesa con la sua mamma. La donna era visibilmente di fretta (era mezzogiorno) e si stava aggirando forsennatamente tra i reparti, quando la bimba urlò: “Guarda, mamma, c’è la bambola che mi piace tanto!”.

“Marta, hai già questa bambola.”

“Ne voglio un’altra, questa è più bella, ha il vestito giallo!” rispose la bimba.

“No, Marta, ce l’abbiamo già, non ne compro un’altra.” E la figlia, per tutta risposta, iniziò a piangere e lamentarsi.

La mamma, rossa in viso, incalzò: “Ne ha già sette, di queste bamboline!”.

Non solo la bimba continuò a piangere ma alzò anche il volume, dicendo che quelle erano “vecchie e brutte!”.

“Guarda che ti sentono tutti, non ti vergogni?! Penseranno che non sei una brava bambina!” sibilò allora la madre, esasperata.

A quel punto si avvicinò una commessa del supermercato e si rivolse alla bambina: “Ma che cos’hai, oggi, che piangi così tanto?!”.

La madre, che evidentemente conosceva la nuova venuta, le spiegò in fretta l’accaduto.

Proprio in quel momento, la piccola Marta si mise a urlare ancora più forte (se ciò poteva esser umanamente possibile!) e io, a quel punto, me la svignai cambiando reparto.


 La risposta  è diversa da genitore a genitore

La risposta a una situazione del genere è diversa da genitore a genitore: di fronte allo stesso comportamento, mentre la mamma di Marta ha sgridato sua figlia, magari un’altra madre avrebbe messo in punizione la bambina, un’altra non le avrebbe permesso di vedere il cartone preferito per un giorno, un’altra ancora avrebbe scelto di non portarla al parco a giocare…

Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Una cosa, però, è certa: più le punizioni sono frequenti, maggiore è la probabilità che il bambino ci riprovi secondo la formula tipica del gratta e vinci “ritenta e sarai più fortunato”.

Ecco perché l’apprendimento delle regole che volevi insegnare a tuo figlio non ha attraversato la sua mente e il suo cuore.

Ecco perché tuo figlio non ha appreso nulla di nuovo.

Un'abitudine consolidata  

Punire i bambini quando si comportano male verso qualcuno, disobbediscono o fanno i capricci è un’usanza educativa consolidata; l’abitudine (poco sana) della punizione si tramanda di padre in figlio e trova ancora seguaci tra genitori anche giovani.

Qualunque sia la punizione scelta, avrà comunque degli effetti collaterali che non la faranno funzionare. Osserva i seguenti:


1- Produce frustrazione

Produce frustrazione e innalza il livello di aggressività nei bambini. Tanto più la punizione è imprevedibile, quanto più aumenta la reattività. Spesso si tratta di togliere qualcosa (un gioco, un pomeriggio con l’amichetto, la piscina, la televisione…) che il bambino non si aspetta: questa imprevedibilità scatena l’ira.


2- Produce assuefazione

Maggiore è il ricorso alla punizione, minore è il suo effetto e il bambino assumerà quelle classiche espressioni facciali che esprimono il concetto: “Tanto ormai chi se ne frega!”. Per essere “utile”, la punizione dovrebbe sorprendere e toccare il bambino facendogli capire che “No, guarda, così non si fa! La prossima volta pensaci prima”. Quindi perderebbe il carattere punitivo e sarebbe più un rimprovero vuoto!


3- Logica ambigua

Ha una logica ambigua perché spiega ciò che non si deve fare senza indicare ciò che si deve fare; per assurdo (ma proprio tanto assurdo!) la frase “non dare calci a tua sorella” può essere intesa proprio come un invito a farlo. Così nascerebbe un secondo problema!


4- Imitazione garantita

Tende a essere imitata dal bambino. Forse te ne sei già accorto ma, se così non fosse, ripensa all’ultima volta che hai dato una punizione al tuo bimbo: dopo qualche giorno avrà sicuramente “fatto la morale” a te, tentato di punirti o applicato la logica della punizione ad altri. Ci hai fatto caso? I bambini a cui i genitori spesso sequestrano i giocattoli tendono a fare lo stesso con i compagni all’asilo, convinti che “se il papà lo ha tolto a me, vuol dire che si fa così!”. Il paradosso è che il genitore, se avvertito dalla maestra, sgriderebbe il figlio dicendogli che non si tirano via i giocattoli agli altri. Che confusione nella testa del piccolo!


5- No regole

Le punizioni non favoriscono l’apprendimento delle regole. L’uso frequente delle punizioni fa sì che il bambino non impari a rispettare le regole e maturi invece l’idea che “l’importante è che la mamma non scopra quello che ho fatto!”. Il bambino, così, diventa insicuro: si deve nascondere e trovare vie di fuga dalla punizione. I meccanismi che metterebbe in atto gli sottrarrebbero molta energia e il confronto con i compagni della sua età non lo farebbero certo sentire alla pari.


Tornando a noi: sicuramente la scena che ho visto al supermercato sarà capitata anche a te… pensaci bene, ora che ti ho spiegato tutto. Che cosa hai fatto? Come ti sei comportato?

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare