MAI prendere di petto i capricci dei bambini

Il capriccio è un circolo vizioso

Ti sarà capitato (oh, sì, eccome!) di essere coinvolto in un capriccio del tuo bambino.

Ti sarà capitato (oh, sì, eccome!) di ritrovarti, poi, risucchiato in un circolo vizioso.

Ma… cos’è successo? , d’un tratto ti sei trovato davanti un piccolo mostro urlante, scatenato, irremovibile e – soprattutto – totalmente indomabile.

Che fare?

Beh… potremmo iniziare col capire cosa non fare.  


 Te lo spiegherò raccontandoti un aneddoto 

Lo ricordo bene: ero in una camera d’albergo e stavo cercando di riposare dopo una giornata di lavoro; erano le sei di un torrido pomeriggio estivo e la piscina dell’hotel mi faceva gola ma ero talmente stanca che… optai per una bella dormita. Morfeo mi aveva rapita da soli dieci minuti, quando la mia pace venne disturbata. La bimba della camera a fianco – avrà avuto 4 anni, al massimo 5 – iniziò a piagnucolare.

"No, ti prego" pensai. Un po' seccata e un po' arresa, cercai di tapparmi le orecchie col cuscino ma le pareti della stanza erano talmente sottili che, purtroppo, finii per essere l’involontario spettatore di quella scena apocalittica.


Così iniziò il calvario!  

“Voglio andare in piscina!” gemette la bambina.

Eh, ma dai?!” le rispose la madre con sufficienza.

“Sì! Voglio fare i tuffi.”

“Certo che non ti accontenti mai… più ne fai, più ne faresti! Ora basta!” gridò il padre.

Piangendo e ansimando, la piccola continuò: “Io ci vado!”.

“Cosa fai? L’adolescente? Guai a te se apri la porta!” la minacciò il padre.

“Basta, smettila, adesso vieni a farti la doccia” aggiunse la madre.

A quelle parole la bimba (ovviamente, piangendo ancora di più) eruppe: “Noo! Non vogliooo!”.

Freddo come il ghiaccio, il padre disse: “Ma guardati, non sei nemmeno capace di ascoltare la mamma. Valà! Smettila, ora, e fila a lavarti!”.

“Nooo! La doccia nooo! Non voglio!”

Con tono sempre più scocciato la madre rincarò la dose: “Ehi, tu, senti un po'! Sei grande, basta! Entra immediatamente in doccia e smettila con tutte queste storie!”.

“Nooo! La doccia nooo! Ti prego, mammina!” 

“Mammina un corno!” urlò il padre, “allontanati subito da quella porta, vai in doccia e… smetti di fare l’adolescente! Sei ridicola!”


Durò un'ora e mezza!

Il litigio e il rimpallo di richieste e risposte – condito con singhiozzi disperati – andò avanti per un bel pezzo: un’ora e mezza di grida, rintuzzamenti e pianti, tanti pianti.

Se te lo stessi chiedendo… sì, ovvio, mi svegliai del tutto: il mio desiderio di riposo si tramutò magicamente in voglia di buttar giù la porta della camera dei miei ignari vicini.

Sì, avrei voluto buttar giù la porta e, sai per fare cosa? Per prendere la bimba e portarla via di lì, a fare una passeggiata.

Ma cosa se ne fa una bimba di cinque anni di una passeggiata, nel bel mezzo di un capriccio, alle sei di sera… in vacanza?! starai pensando. Ebbene, sì: proprio perché era in vacanza e proprio perché aveva avviato una “macchina sforna capricci” doveva essere spostata dalla situazione.


ERANO SOLO CAPRICCI. INNOCENTI CAPRICCI.

E quando un “semplice” (e normalissimo) capriccio viene trattato come un puntiglio o, peggio, una presa di posizione adolescenziale, purtroppo aumenta la sua “viralità” e intensità… e tu non ne esci più! Non si può far ragionare un bambino nel pieno di capriccio, ricordatelo sempre.

E, soprattutto, non si può rispondere a un capriccio con il tono provocatorio che tanti userebbero di fronte a un adolescente.

Il bambino è un bambino, l’adolescente è un adolescente: due situazioni e due età ben diverse.

Provocazioni e sfide dei genitori vengono prontamente copiate dai bambini.

Ma è ovvio, no? Siamo noi i loro “pusher di comportamenti”: noi genitori siamo i loro fornitori principali, non gli unici, ma i principali; è inutile girarci attorno, inutile colpevolizzare altri.


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