Dire NO a tuo figlio è una risposta amorevole

Ti spiego perchè puoi dire NO a tuo figlio senza essere un genitore autoritario

Quando diciamo di NO sotto sotto temiamo lo scontro con i figli sul momento, e così facendo generiamo tanti conflitti in futuro.  Non vogliamo offendere né tantomeno ferire l'altro; vorremmo essere apprezzati dagli altri ma più vogliamo essere amati, più rischiamo di essere disprezzati e sfruttati dal prossimo.   Più cerchiamo di essere benevoli, più ci rendiamo antipatici. Più ci dimostriamo generosi e magnanimi, più gretti e ostili finiamo per risultare.  

Tutti questi comportamenti hanno alla base il nostro bisogno esistenziale di essere utili per coloro che amiamo. E mai questo bisogno appare così evidente come nel rapporto con i nostri figli, ai quali non solo vogliamo dare tutto, ma auguriamo addirittura una vita migliore di quella che abbiamo avuto noi. Per questo ho creato la Community "Regole facili" alla quale puoi accedere gratuitamente cliccando qui!

Il No è la più amorevole di tutte le risposte, ma nonstante questo a volte facciamo fatica a capirlo. Il No è la risposta più difficile da dare ed è proprio per questo è anche la più amorevole tra tutte, quella che in assoluto richiede più onestà, coraggio, amore disinteressato e imepgno.  


Come mai i genitori non riescono a dire di NO ai figli?

La maggior parte delle difficoltà che i genitori incontrano nel dire di NO ai figli possono nascere da queste cause:

  1. i genitori non  definiscono  i propri confini personali
  2. i confini personali dei membri della famiglia non vengono espressi in modo chiaro 
  3. la tradizione culturale  della famiglia non lo permette
  4. uno o più componenti non trovano la motivazione giusta e  sufficiente per dire NO. 

Spesso il genitore teme di fare mancare qualcosa a suo figlio, non vuole che il figlio come ha sofferto lui ed abbassa l'asticella delle richiesta, aumentando i SI e abbassando il numero dei NO.

I modelli genitoriali che i genitori del 2000 hanno alle spalle come modello, usavano spesso urla, minacce e quant'altro per farsi ascoltare: lì sul momento funzioavano, i figli rigavano dritto, non volava una mosca e le mogli lasciavano agli uomini l'ultima parola in tema di SI o di NO.

Questo modello, più o meno vicino o lontano dalla tua esperienza, ha permeato la crescita dei figli e ora che sono a loro volta genitori, hanno più consapevolezza dei bisogni dei propri figli e vogliono spezzare una lancia in loro favore. Il problema è che per molti anni siamo stati cresciuti con autoritarismo, e questo spiega, almeno in parte, la crescente tendenza di molti genitori ad adeguare il proprio comportamento alle voglie e ai capricci passeggeri dei figli. 

Ottima l'idea ma vediamo se e come è applicabile nella pratica e, soprattutto, vediamo se è funzionale alla crescita dei figli!

I genitori spesso  non sanno distinguere tra desiderio e bisogno del figlio

Naturalmente spetta a ciascuno decidere a cosa si può e si vuole rispondere con un no. A quali richieste un genitori non può rispondere NO?  non può rispondere NO ai bisogni elementari che i  figli hanno :

  1. vicinanza
  2. affetto
  3. sicurezza 
  4. cure 
  5. cibo 
  6. vestiario
  7. riposo

Se un genitore lo fa, viene meno all'obbligo di assistenza e può perdere il diritto di vivere assieme ai nostri figli.   

>>> PER CAPIRCI: tutto il resto sono desideri

Per capire la differenza la domanda fondamentale da porsi per capire se è un bisogno o un desiderio è :  posso soddisfare il desiderio di mio figlio sentendomi la coscienza a posto e il cuore tranquillo, senza aspettarmi nessuna forma di contraccambio?  Se la risposta è affermativa, allora puoi rispondere alla richiesta di tuo figlio, ma sii consapevole che entrano in gioco le tue riflessioni personali che a loro volta devono corrispondere ai tuoi valori di fondo. 

Dare ai figli ciò che desiderano in quel momento non reca loro alcun danno finché i genitori non ricorrono a questo comportamento per cercare di evitare conflitti, propiziarsi il favore dei figli o ignorare i bisogni e i confini individuali. I bambini non distinguono ancora tra ciò di cui hanno realmente bisogno e ciò di cui hanno semplicemente voglia . I figli chiedono in modo del tutto innocente di poter avere ciò che desiderano in quel momento:  spetta quindi ai genitori valutare con accortezza. 

Un esempio: quando devono mangiare qualcosa, magari hanno voglia di hamburger e patatine fritte, ma i responsabili della loro alimentazione sono i genitori. E' possibile trascorrere un'infanzia serena e gioiosa  anche senza mai mangiare in un fast food. E il genitore può dire di NO senza che la relazione tra madre e figlio ne risenta. 

Oltre a questo mamma e papà hanno anche la possibilità di esaudire i loro desideri momentanei.  I bambini all'inizio non distinguono ancora tra ciò di cui hanno realmente bisogno e ciò di cui hanno semplicemente voglia. Proprio per questo i genitori devono avere ben chiara la distinzione tra le due cose.  E anche in questo caso il genitore può dire di SI senza che la relazione tra madre e figlio ne risenta. 

Quando diciamo di no, come genitori siamo tenuti a spiegare il motivo del nostro NO?

A volte i genitori mi riferiscono di provare una spontanea avversione per alcune richieste dei figli. Non so se è capitato anche a te! Quando un NO di questo tipo genera un grande conflitto, vale senz'altro la pena riflettere sulle motivazioni che ti hanno portato  a formularlo; on dovrai per forza motivare ogni volta il tuo comportamento nè tantomeno giustificarti.  E’ molto più sano per la relazione genitori figli che i primi si abituino a pensarsi come persone "normali", cioè come persone che hanno anche il diritto alla irrazionalità, anziché ritenersi sempre obbligati a sspiegare per filo e per segno i porpri comportamenti, arrampicandosi su teorie pedagogiche spesso "forzate allo scopo"!

La Persona non è una  creatura razionale e io sono davvero convinta che tanto i figli quanto i genitori abbiano il diritto ad essere irrazionali.  Per questo a volte non sappiamo spiegare le motivazioni dei nostri comportamenti subito ma solo dopo  giorni, settimane o mesi. Daltrocanto, se siamo subito pronti ogni volta a spiegare i nostri comportamenti, impediamo alla nostra coscienza di elaborare ancira meglio il nostro punto di vista su quella situazione o questione! Ma così, nella fretta,  non impariamo nulla da noi stessi.  Non vi è motivo per cui come genitore  debba avere sempre pronta una risposta per tutto,  o reagire soloed esclusivamente in maniera ragionevole ed equilibrata. In fondo, se ci pensi, i bambini sanno molto bene cosa significa comportarsi in modo irrazionale e non traggono alcun beneficio del convivere con genitori che pensano ( e pretendono) di essere diversi da quello che sono veramente.


OK, TUTTO CHIARO DOTT! E ora che faccio per iniziare a dire di NO? 

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STEP 3: clicca il link per entrare nella Community Regole Facili, la mia Community privata che ha già 3000 genitori al suo interno!

....e appena entri nel gruppo, ricorda di fare un bel post per dirci che sei anche tu dei nostri!


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