Come sopravvivere con un adolescente in casa

Con tuo figlio adolescente imporsi non serve a nulla!

L’adolescenza, lo sappiamo bene anche noi, è uno dei periodi più tosti della vita: un passaggio impegnativo tra l’infanzia e l’età adulta a tratti doloroso e sicuramente tortuoso, complice anche il famigerato aspetto ormonale! Gli equilibri cambiano: da “ragazzetto” tuo figlio diventa un giovane adulto che, però, ha pur sempre esigenze e desideri di una testolina che non è ancora in grado di compiere le operazioni mentali tipiche dell’adultità.

L’adolescente ha un corpo da ragazzo/a e le richieste di un adulto, mentre le sue capacità di comprenderne le risposte sono… beh, sono pari a quelle di un bambino, diciamo le cose come stanno!

Va a finire che i genitori, spaesati e spiazzati, si trovano di fronte a uno “strano essere” che ha le fattezze di Paris Hilton, parla con la saggezza di Biancaneve, risponde come Cappuccetto Rosso e reagisce come Tarzan: un bel (micidiale) mix! E quanti conflitti nascono da tutti questi personaggi che tuo figlio/a riveste!

Adesso, però, facciamo un po’ d’ordine. Vediamo se riesco a tranquillizzarti.

Per quanto difficile, ricorda che l’adolescenza non è una malattia e che il continuo oscillare tra infanzia e adultità è funzionale a lasciare la prima e abbracciare gradualmente la seconda.

Il vero “problema” è che… sono le tempistiche a fregarci tutti! Tutto ciò, infatti, avviene nell’arco di anni, non in un giorno o, al massimo, in un mese: questo significa che le tue aspettative devono necessariamente ridimensionarsi.

Ma… di quali aspettative sto parlando? Ecco le tre più comuni.

1) Essere riconosciuto come genitore capace  

Non è possibile, l’adolescente ti ricorderà sempre che non lo sei, devi mettertela via fin da subito. Tuo figlio ti rinfaccerà i tuoi errori e incoerenze perché, per crescere nella sua identità, ha necessariamente bisogno di contestare il tuo modo di fare: questo è il punto! Non si tratta di offendere te in quanto Persona (sì, con la “p” maiuscola) ma in quanto genitore. Questo è uno dei tasti “più dolenti” per moltissimi padri e madri, che possono sentirsi odiati e rifiutati dai figli – dolorosa sensazione che porta a sentirsi inadeguati, con il rischio di entrare in pericolosi circoli viziosi.


2)  Cosiderare tuo figlio alla pari

Se l’adolescente si sente alla pari con te… beh, è un bel problema. Lasciarglielo desiderare è un’altra cosa. Certo, può farlo, ma il tutto deve ridursi a questo: un mero desiderio che, però, non può essere realizzato. Tuo figlio adolescente non ha ancora maturato competenze e abilità; valorizza quelle che ha, ma non sovraccaricarlo dell’aspettativa di potersela “cavare come un adulto”.


3) Essere il suo amico e confidente

Dinamica pericolosissima a tutte le età ma in adolescenza, beh… è ancor più ricca di implicazioni per la sua (disarmonica) crescita. Non puoi essere amico di tuo figlio che, in tal caso, si mangerebbe la tua autorevolezza in un sol boccone. Una volta successo, ti sfido a recuperarla senza “sputare sudore e sangue”! Meglio lasciar perdere l’assurda tendenza di questi ultimi trent’anni che vuole madri in discoteca con le figlie e padri che, di nascosto, allungano soldi ai figli per farsi le canne!

Prima elimini queste aspettative, meglio sarà per tutti!

Perdona la franchezza, ma non posso raccontarti bugie e illuderti che, continuando così, otterrai un figlio sereno: si sentirà invece confuso, imparerà l’incoerenza e la riverserà su di te. Lascia perdere, torna sui tuoi passi e mettiti nell’ordine di idee che crescere un figlio adolescente è possibile, ma senza imporsi:

  • accompagnandolo passo dopo passo in “modalità no-stress”;
  • lasciandogli la possibilità di sperimentare;
  • lasciandolo sbagliare e pagarne le conseguenze (mi riferisco alle piccole cose di ogni giorno);
  • mantenendo sempre aperte le porte della tua casa e del tuo cuore!


Il consiglio che posso darti, quindi, per trattare con tuo figlio adolescente è: molla un po’ la presa, sii presente, prendilo per mano ma senza insistere.

Ti ringrazierà... non ora, forse, ma tra una ventina d’anni sarà al tuo fianco in un rapporto, finalmente, tra genitori e figli adulti!

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