Ci stiamo separando... come fare con i figli?

Come evitare di negare il proprio dolore senza travolgere i figli

La rottura del legame coniugale, da che mondo è mondo, è un’esperienza dolorosa che la famiglia affronta. Spesso una coppia, quando è in crisi – anche se in buona fede – ritiene sia preferibile non mostrare i propri sentimenti e nascondere il proprio disagio per il bene dei figli, per non farli soffrire.

Ma, attenzione, insegnare ai figli che “il dolore non va mostrato” o “va negato” non è assolutamente sano come si potrebbe pensare.

E andrebbe superato anche il luogo comune secondo cui la separazione produca sempre effetti devastanti sulle famiglie e che, a soffrirne, siano soprattutto i figli e colui/colei che viene lasciato/a.

Esistono infatti diversi studi che dimostrano che la separazione, di per sé, non determina più disagi psicologici di quelli che insorgono nelle famiglie in cui le coppie coniugali, pur rimanendo unite, non riescono ad affrontare le difficoltà di comunicazione e le questioni attinenti alla coppia e alla crescita dei figli.


La separazione non è necessariamente la fine della famiglia

Anche una separazione può essere una fase importante, un momento di crescita personale per tutti i membri.

Affinché tale passaggio, però, possa risultare utile, è necessario:

•    fare i conti con i sentimenti che la fine del progetto coniugale e/o familiare suscita,

•    fare i conti con la fine di un periodo della propria vita,

•    “riprendersi in mano” come individui, continuando però a essere genitori.


Quando ci si separa si prova una grande delusione

Non illudiamoci, però: non è possibile lasciarsi senza delusioni, recriminazioni, rabbia, paura e sensi di colpa. Forte è la tentazione di accusare, discolparsi o sentirsi vittime. Tuttavia, quando si decide di parlarne ai figli, occorre che i sentimenti negativi si siano sedimentati e che ci si senta in grado di trasmettere loro fiducia e speranza. Al primo posto vanno sempre i figli, cercando di mettersi nei loro panni e porsi in ascolto dei loro bisogni.

A volte i genitori intenzionati a divorziare tendono a informare i figli troppo presto, esponendoli prematuramente a situazioni di forte ansia. Spesso, in questi casi, i figli sono infatti portati a ritenersi causa e soluzione del fattaccio, tendendo così a cercare strategie per far sì che la separazione non avvenga. O, al contrario, ci sono coppie che preferiscono tenere all’oscuro i figli, sottovalutando invece un’importante implicazione: la consapevolezza di ciò che accade può aiutare i piccoli a superare la paura, e l’esternazione dei propri stati d’animo dà senso e legittimazione a rabbia e dolore.


7 modi per educare alla verità in modo responsabile

A questo punto mi preme fornirti qualche piccola indicazione, per aiutarti a capire come meglio comportarti nei confronti dei figli, nel caso di una separazione.

1 - Non parlare male dell’altro genitore. Non lasciar intendere che “l’altro è cattivo e colpevole del dolore di tutti”.

2 - Non coinvolgere i figli nelle discussioni degli adulti, né chiedere loro di schierarsi.

3 - Non usare i figli come portavoce di richieste o lamentele.

4 - Non sfogarsi con i figli trasformandoli in confidenti.

5 - Non dare ai figli – specie se molto piccoli – la responsabilità di decidere gli aspetti organizzativi (orari, pernottamenti, con chi stare nel fine settimana…).

6 -Tenere sempre una comunicazione con l’altro genitore, affinché i figli si sentano comunque protetti.

7 -  Rassicurare bene i figli che non è colpa loro ma, semplicemente, dire loro che  “l’amore tra mamma e papà è finito”.


È solo accompagnando i figli nei cambiamenti, che possiamo aiutarli ad affrontare le esperienze dolorose – come la separazione – e qualunque passaggio importante della vita.


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