Minacce e regole: cosa non fare per fare la cosa giusta

basta minacciare per far rispettare le regole

“Non devi picchiare i tuoi fratelli, Marco, altrimenti…!” iniziò la madre di Marco, 4 anni.

“... se ti vediamo un’altra volta prendere a pugni i tuoi fratelli, non ti facciamo più guardare il tuo programma preferito, dopo cena!” concluse il marito.

Ogni sera, per una settimana, il piccolo cedeva alla tentazione di spintonare e graffiare i fratellini: purtroppo – pensava nella sua testolina – mi sono perso tantissime puntate! Non devo più farlo, altrimenti sarò sempre indietro, e a me piace tanto!

“Marco è proprio diventato un bravo bambino, non si è più comportato male” commentarono i genitori, tempo dopo.

Qualche anno dopo però, alle elementari, i genitori di Marco si trovano a gestire un grosso problema: almeno un paio di volte al mese vengono convocati dalle maestre e dal dirigente, perché… loro figlio è manesco e violento.


Se questa storia ha smosso qualcosa dentro di te, continua a leggere e capirai perché.


“Se non metti in ordine i giochi in camera tua, non ti faccio guardare la tv.”

Quante volte hai detto una frase come questa a tuo figlio, e quante volte ha funzionato? Per la paura di non poter vedere i cartoni, va a finire che il piccolo riordina effettivamente i suoi giocattoli.


“Ma, allora… perché dire che le minacce non funzionano? Non è un controsenso?”


Non sai quante volte mi sento fare questa domanda dai genitori e, beh, la risposta è sempre la stessa: le minacce “funzionano”, sì, ma… soltanto nel breve termine! Vedi, il fatto è che generano talmente tante emozioni negative che, nel medio-lungo termine, hanno per forza “effetti collaterali”.

Adesso ti spiego tutto per bene.



  1. La minaccia infonde tensione e paura.

Quando diciamo a nostro figlio: “Studia, altrimenti non vai a calcio, oggi pomeriggio!”, stiamo usando una sua paura (saltare la partita pomeridiana), ma questo non gli insegna a studiare perché “è la cosa giusta”; il bambino studierà solo per poter ottenere il piacere (giocare a calcio al pomeriggio).

Ricordati che

  • quando facciamo una cosa per paura, la facciamo con paura;

  • la paura è un inibitore dell’apprendimento.

La paura, quindi, è uno stato emotivo, un’emozione che impedisce al nostro cervello di ricordare e immagazzinare nel lungo termine le informazioni. Ottenere che nostro figlio studi soltanto per paura che la minaccia si avveri, dunque, non gli fa apprendere nulla di positivo. Non impara veramente.

Quindi, non è di certo una buona idea usare la minaccia, è un cane che si morde la coda.

  1. La minaccia fa crollare l’autostima.

Perché? Perché, essendo una paura, diventa un mezzo potente per far fare agli altri ciò che vogliamo e, di conseguenza, gli altri tendenzialmente si trovano a sentirsi (e a essere effettivamente) meno autonomi. Quanti bambini fanno i compiti, per esempio, solo se hanno accanto “il carabiniere” (la mamma o il papà)? Capisci? Non imparano a fare i compiti da soli.

Anche se, nella vita di tutti i giorni, il risultato visibile è che effettivamente i nostri figli fanno ciò che senza minaccia non avrebbero mai fatto… beh, la minaccia rende insicuri i bambini! Non dobbiamo però concentrarci sul risultato visibile, immediato, perché l’educazione è qualcosa che si svolge nel lungo termine.

  1. La minaccia fa aumentare i comportamenti negativi.

L’emozione della paura produce in chi riceve la minaccia anche un senso di insicurezza: comincia a mettere in dubbio le proprie capacità, a dubitare di avere qualcosa di buono o delle caratteristiche positive. E si sentirà sempre più etichettato in quei comportamenti negativi.

Quale finisce per essere il risultato di usare la minaccia per far rispettare le regole? Beh, paradossalmente i comportamenti negativi, invece di abbassarsi, si innalzano.

  1. La minaccia diventa una “diga” nel flusso emotivo.

Cosa vuol dire? Vuol dire che la minaccia, di per sé, non insegna le strategie di tutte le emozioni (sia positive che negative) perché è come se fosse una diga che impedisce alla persona di sentire e di trovare le emozioni, le corrette strategie per rispondere al mondo esterno usando dei comportamenti socialmente accettati.


Hai capito perché è davvero importante smettere di utilizzare le minacce?

Perché producono sensazioni altamente sgradevoli che, come hai visto, possono avere conseguenze

  • a livello emotivo;

  • a livello del rapporto che tuo figlio ha con gli altri;

  • a livello del rapporto che tu hai con te stesso.

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