Ostacoli alla collaborazione e stili di leadership

I principali ostacoli alla collaborazione rispetto ai comportamenti dei leader

Abbiamo già parlato di collaborazione in un altro articolo (Collaborazione, successo o fallimento?), ma dato che abbiamo visto come la collaborazione sia un fattore fondamentale per le organizzazioni e di quanto la collaborazione sia influenza dalla leadership, vogliamo oggi parlarvi dei principali ostacoli alla collaborazione rispetto ai comportamenti dei leader. 

Prendiamo spunto dall’ articolo del Harvard Business Review. 

  • Il leader è competitivo e teme di venire messo in ombra: se il leader ha un carattere competitivo e ha alle spalle anni di successi raggiunti con lavoro individuale, è facile che non riesca a favorire la collaborazione, temendo magari inconsciamente di non vedere riconosciuti i propri contributi ed i propri successi, di passare in qualche modo in secondo piano o di perdere in autorevolezza. 
  • Il leader si avvale spesso della gerarchia come leva per portare avanti le cose: questo può facilmente capitare se la persona è abituata a lavorare all’interno del proprio silos funzionale oppure se si è “allenato” a lavorare in una cultura caratterizzata da un approccio gerarchico e autoritario. Questo leader dovrebbe essere meno direttivo, più curioso e coinvolgere di più i suoi collaboratori, se vuole guadagnare autorevolezza. 
  • Il leader ha spostato il suo focus maggiormente ai risultati, a discapito delle relazioni: Avere buone relazioni è uno dei bisogni principali delle persone e se qualcosa non funziona a livello relazionale, questo ha un impatto negativo anche sugli altri aspetti della vita anche lavorativa. 
  • Il leader non si fida dei suoi collaboratori: potrebbe ritenere l’attenzione ai dettagli un suo punto di forza e non essere stato soddisfatto dei risultati raggiunti in passato dopo avere delegato delle attività. Invece di ragionare sul perché, ha stretto le maglie del controllo. 
  • Il leader non sa come fare: la collaborazione non è mai stata il suo forte e ora in una posizione di leadership non sa bene come fare. La collaborazione è complessa e implica un buon livello di diverse competenze soft, come la comunicazione, l’ascolto attivo, il feedback la gestione dei conflitti, la gestione delle emozioni, il team building, la pianificazione e l’intelligenza emotiva.  

Un mindset orientato ad una buona collaborazione comprende: 

  • Apertura verso il cambiamento e nuove idee: fare domande aperte per mettere in discussione il proprio punto di vista e chiarire quello degli altri, dimostrando in questo modo anche interesse verso gli altri; 
  • Mettersi al livello degli altri sperimentando situazioni e contesti in cui non si ha una elevata competenza ed esperienza per allenare l’interdipendenza; 
  • Creare fiducia investendo tempo nelle relazioni e dimostrando di essere a disposizione in modo adeguato di chi ha bisogno del nostro supporto e di chi ne ha meno bisogno;
  • Sperimentare insieme al team in modo trasparente e genuino, facendo emergere i rispettivi apprendimenti e chiedendo feedback; 
  • Festeggiare i successi e apprendere dai fallimenti in modo autentico.

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