Il Conte aveva da poco ceduto il controllo di Château d’Yquem al gruppo LVMH e puntava a far conoscere quest’altra sua creatura, all’epoca ancora poco nota al grande pubblico.
Ad un certo punto, durante la nostra piacevolissima chiacchierata, ebbi il desiderio di porgli una domanda, che suscitava in me una grande curiosità : in quali occasioni e con cosa aveva l’abitudine di bere Château d’Yquem ?
La risposta fu............
“ogni domenica a pranzo con un buon pollo arrosto e delle patatine fritte”.
Rimasi sorpreso e stupito, senza veramente capire se stesse scherzando oppure no.
Oggi come allora i Sauternes hanno la fama di essere soprattutto dei vini da dessert, un luogo comune che non mi trova affatto d’accordo.
Un grande Sauternes può essere Il Dessert, se servito da solo, ma se lo si abbina ad un dolce, nella maggioranza dei casi o il vino uccide il dessert (se è un grande Sauternes invecchiato) oppure il dessert uccide il vino.
Non bisogna dimenticare che in questi vini molto particolari la componente dolce è sostenuta da una complessa nota di acidità. La nota zuccherina del dessert infrange il delicato equilibrio e pertanto il vino cambia totalmente profilo gustativo e può quindi sviluppare delle sensazioni simili ad vino bianco secco!
Un altro consueto abbinamento dei Sauternes é quello con il foie gras o alcuni formaggi erborinati tipo roquefort.
L’abbinamento con il pollo arrosto mi parve assolutamente originale e fuori dagli schemi, qualche cosa di veramente nuovo! Non passò molto tempo prima che di persona volli sperimentare questo connubio, che si rivelò essere così straordinario!
Da allora ho provato e riprovato questo eccezionale abbinamento, sempre con un esito grandioso per il palato.
Grazie a quell’incontro con l’uomo che nell'arco della sua vita ha guidato successivamente i due più grandi Sauternes – Yquem prima e Fargues poi – ho capito quanto questi vini siano dei VERI vini, che possono e devono essere abbinati a tutto pasto con un pizzico di inventiva.